Decreto  MIUR 39 del 26/6/20 il testo integrale  al link .

Si riporta il link al documento integrale  del DECRETO del Ministro dell’istruzione N. 39 del 26/6/20, sulla base del quale ogni scuola come il nostro Istituto Comprensivo  si è attenuto, con un complessa strategia che ha gestito le diverse situazioni problematiche con scrupolo e efficienza.

 Delle linee guida per il  Piano scuola 20-21 evidenzio soprattutto alcuni aspetti più salienti, che riguardano le possibili modalità di cui si possono avvalere coloro che  hanno il dovere si gestire la scuola, in condizioni di sicurezza  per l’emergenza Covid, assicurando al contempo, la migliore qualità della didattica.

PREMESSA ( da pag 3 del DM 39 del 26/6/20)

Il mese di settembre si prefigura come un appuntamento molto atteso da tutto il mondo scolastico. Mai come in questo momento un’intera comunità educante, intesa come insieme di portatori di interesse della scuola e del territorio, nutre aspettative di alto valore verso se stessa. Sulla base dell’esperienza dettata dalla pandemia da SARS-CoV-2, sarà necessario trasformare le difficoltà di un determinato momento storico in un vero e proprio volano per la ripartenza e per l’innovazione.

L’eccezionalità a cui l’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2 ha costretto tutti i settori della vita privata, sociale e lavorativa impone una analisi mirata alla progettazione della ripartenza e del ritorno alla normalità.

Nella scuola questo si traduce in una riflessione organizzativa e didattica in grado, come si è detto, di non disperdere quanto le scuole sono riuscite a mettere in atto, valorizzando gli ambiti dell’autonomia scolastica e fornendo loro spazi di coordinamento finalizzati a coinvolgere i diversi attori in un rinnovato patto di corresponsabilità educativa.

Nel mese di settembre 2020, le attività scolastiche riprenderanno su tutto il territorio nazionale in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione civile recante “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico”, approvato in data 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato.

La ripresa delle attività deve essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione.

Centrale, pertanto, sarà il ruolo delle singole scuole, accompagnate dall’Amministrazione centrale e periferica e dagli Enti Locali, nel tradurre le indicazioni nello specifico contesto di azione, al fine di definire soluzioni concrete e realizzabili tenendo in considerazione il complesso scenario di variabili (gradi di istruzione, tipologia di utenti, strutture e infrastrutture disponibili, dotazione organica, caratteristiche del territorio, etc.).

Valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall’Autonomia scolastica (da pag 6 del DM 39 del 26/6/20)

L’Autonomia scolastica, introdotta nell’Ordinamento nazionale più di venti anni orsono, è strumento privilegiato per elaborare una strategia di riavvio dell’anno scolastico che risponda quanto più possibile alle esigenze dei territori di riferimento nel rispetto delle indicazioni sanitarie sopra riportate.

 Il Regolamento 8 marzo 1999, n. 275, recante Norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche, conferisce alle istituzioni medesime la possibilità di costruire percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, attraverso la definizione di precisi ambiti di intervento organizzativo.

Pertanto in questo contesto resta ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio, che contemplino, ad esempio:

una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento;

– l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;

– una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l’applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici;

– per le scuole secondarie di II grado, una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, didattica digitale integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile ovvero le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano;

– l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali;

– una diversa modulazione settimanale del tempo scuola, su delibera degli Organi collegiali competenti.

Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.

Gli strumenti di autonomia didattica e organizzativa previsti dagli artt. 4 e 5 del DPR n. 275/99 possono consentire un diverso frazionamento del tempo di insegnamento, più funzionale alla declinazione modulare del tempo scuola anche in riferimento alle esigenze che dovessero derivare dall’effettuazione, a partire dal 1 settembre 2020 e in corso d’anno 2020-2021, delle attività relative ai Piani di Apprendimento Individualizzati (PAI) e ai Piani di Integrazione degli Apprendimenti (PIA) di cui all’OM 16 maggio 2020, n. 11.

Con particolare riferimento alle attività da porre in essere a vantaggio degli alunni ammessi all’anno scolastico 2020-21 con Piano di Apprendimento Individualizzato ed alle indicazioni della OM già richiamata, le istituzioni scolastiche hanno l’opportunità di coinvolgere a partire dal 1 settembre, in percorsi di valorizzazione e potenziamento, anche gli alunni che, pur non essendo esplicitamente destinatari di progetti finalizzati al recupero, siano positivamente orientati al consolidamento dei contenuti didattici e delle competenze maturate nel corso dell’a.s. 2019-2020, ferma restando la data ufficiale di inizio delle lezioni che sarà individuata e successivamente comunicata, per i diversi territori, dalle competenti Giunte regionali sulla base di quanto stabilito dall’ordinanza ministeriale attuativa dell’art. 2, comma 1, lettera a) del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22 convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41.

Tale programmazione sarà inserita nell’aggiornamento del Piano triennale dell’Offerta formativa per l’anno scolastico 2020-2021, nei termini già previsti dalla norma.

Il nostro Istituto è stato oggetto di due articoli sul Quotidiano La Nazione, in data 4/9/20 e uno il giorno successivo, oggi, 5/9/20, entrambi non firmati, che riportano in modo fuorviante e parziale alcune soluzioni organizzative che l’Istituto sta approntando per consentire la ripresa della scuola, il 14 settembre, per tutti gli alunni, date le prescrizioni da rispettare per garantire il distanziamento. 

A seguito del primo articolo,  è stata inviata la mail qui allegata (prot 5379 del 4/9/20), a firma della Dirigente scolastica  Prof.ssa Annalisa Nencini e del Presidente Dr.Luigi Saputo, al Caporedattore del quotidiano La Nazione.

Si invitano tutti i genitori e chi ne abbia interesse a verificare quanto espresso,  purtroppo sempre in forma anonima, dal secondo articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Nazione.

Si nega altresì la circostanza, citata nell’articolo di oggi 5/9/20, che la Dirigente non è stata intervistata perchè era irraggiungibile. Tale affermazione oltre che falsa, è lesiva del diritto al contraddittorio. 

L’articolo pubblicato in data odierna cita solo alcune parti della mail sopra citata, tra le parti volutamente omesse dalla Redazione del giornale, si riporta la parte conclusiva:

“Richiediamo con urgenza un articolo di rettifica, possibilmente in modalità intervista, anche se questa soluzione non è quella da noi auspicata, poichè il confronto diretto con le famiglie è una nostra priorità, non certo la comunicazione a mezzo stampa.
Questo vostro approccio al servizio di informazione pubblica oggi è per l’Istituto causa di dispendio di energie, che invece dovevano essere convogliate esclusivamente per assicurare la partenza del 14 settembre nel migliore dei modi. Sarebbe auspicato che ci siano da parte vostra delle scuse per avere allarmato famiglie e, in generale, dato discredito alla buona gestione della scuola senzapreventivamente approfondire le vostre fonti.
La Scuola in generale è impegnata a creare una generazione di giovani educati alla responsabilità sociale e alla solidarietà, sarebbe utile che anche le informazioni a mezzo stampa aiutassero le generazioniattuali a evitare le polemiche e lavorare in tal senso.”

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

 Prof.ssa Annalisa Nencini